sabato 28 giugno 2014

Char Dham Yatra

   




 Cammino concluso dopo 45 giorno, è stato un cammino molto duro ,faticoso e impegnativo. Molti i dislivelli da superare , interruzioni di sentieri e ponti  distrutti dalle grandi inondazioni (lo scorso anno si sono abbattute nella zona dell’ UTTARKAN provocando molte vittime) mi costrinsero a lunghe deviazioni. Un grande problema è stato l’alimentazione molto scarsa
e povera di potere nutrizionale,quasi sempre riso bollito e lavato accompagnato da salse piccanti da rimanere senza respiro tutto accompagnato dalle ciapati (piadine) farina e acqua impastate e cotte al momento. Dopo 10 giorni di riposo e a mente fredda mi sono dimenticato della fatica e delle difficoltà superate, nella mia mente sono rimasti i bei ricordi di paesaggi incantevoli,
eleganti e maestose montagne innevate i terreni terrazzati frutto di grande lavoro dell’uomo, ma sopratutto gli incontri avvenuti con persone molto povere dai volti sofferenti segnati dalla fatica
e dalla dura e ostile vita di quei luoghi ,gentili e ospitali disposti a sorridere chinando il capo e il saluto con le mani giunte “NOMASTEN” .






 Ho fatto il cammino con l’amico Luigi
compagno preciso e affidabile con cui ho fatto il cammino Roma Gerusalemme lo scorso anno. Ho iniziato il cammino da UTTARKASHI seguendo il fiume BAGIRATI fino a GANGORI . Lungo il fiume persone al lavoro per estrarre sassi e sabbia ,


molte donne portano sassi sulla testa a uomini che costruiscono muri di contenimento con rudimentali e arcaici arnesi . Passo da una parte all’altra del fiume attraverso ponticelli di fortuna ,












lungo il fiume resti di case e palazzi distrutti e strappati dalla furia dell’acqua


 . Seguo la strada sterrata fino al villaggio di Agorà 2300 mt. 200 case a ridosso della montagna , si arriva tramite un sentiero dopo 4 ore di cammino,i viveri e i materiali vengono trasportati a spalle o con i muli .
Trovo alloggio in una piccola e spartana pensione , non c’è né elettricità nè doccia, ma un secchio di acqua fredda e la cena pronta .



 Per quanto riguarda il mangiare , subito iniziato con riso in bianco asciutto rifiutando le salse piccanti che lo accompagnavano,in seguito mi sono rassegnato e timidamente inizio a mangiare qualche cosa locale anche se l’igiene manca completamente , mi affido al piccante sperando che qualche batterio venga distrutto e non attacchi il mio organismo.


Prima meta mistica e spirituale da raggiungere è il lago DODITAL mt. 3320 secondo la leggenda indu luogo di nascita di GANES dea dal corpo umano e testa di elefante.


 Attraverso boschi di rododendro in piena fioritura
, gruppi di scimmie saltano da una pianta all’altra spaventate dal mio passaggio rifugiandosi nei rami più alti.
 Il lago si trova ai piedi di alte cime innevate è un posto incantevole anche se la giornata è nuvolosa e minaccia pioggia, alcune baracche della forestale dove trovo alloggio, un piccolo tempio dedicato a GANES 


e il primo incontro con i SADHU ( personaggi particolari che parlerò più avanti ) che subito mi invitano alla cerimonia religiosa “puya” questa è la prima delle tante che assisterò . Dal lago devo raggiungere la valle della YAMUNA verso ovest ,per cui con Luigi decidiamo di attraversare il passo di BAKRIA KHAGA 4000 mt. risalendo il fiume che alimenta il piccolo lago.



Arrivato al passo, dopo una lunga e faticosa salita con tratti innevati ….l’amara sorpresa: tutto era coperto da un alto manto di neve non si vedevano più traccia di sentieri ne punti di riferimento , la valle era sotto la nebbia .


 A questo punto mi sono ricordato che nello zaino oltre al coraggio ho messo anche la prudenza ,


 quindi con l’amico Luigi abbiamo preso la decisione di rinunciare e scendere al villaggio di Agorà e da li il giorno seguente salire il passo di AINCHA PASS 3800 mt. più esposto a sud e meno innevato. Arrivo al passo molto stanco , non vedevo mai la cima , lungo il cammino chiediamo l’aiuto di un giovane locale di farci da guida  che ci accompagna fino oltre il passo nella valle della YAMUNA .
 Il ragazzo indossava normali scarpe basse con suola di cuoio e un ombrello, conosceva molto bene il posto , è stato molto di aiuto nell’attraversare i lunghi canaloni innevati e senza tracce , al passo un temporale con grandine e nevischio mi costringe a un riparo di fortuna per aprire lo zaino e estrarre la mantella .

 Scollinato entriamo nel bosco la guida ci da le ultime indicazioni per raggiungere il villaggio di PINDKI diamo la ricompensa di 1200 rupie e ci salutiamo deve ritornare indietro al suo villaggio.

 Proseguo nel bosco seguendo il sentiero nella direzione indicata dalla guida ,il sentiero si incrocia con altri ,segnati da portatori , muli e pastori , con qualche difficoltà  in lontananza riusciamo a vedere il villaggio .Scendo dal bosco con molta attenzione ci sono molti sassi ricoperti da un muschio e li

cheni alti e intrisi di umidità, grosse piante a terra abbattute dal vento stanno a marcire dando inizio ad altre forme di vita .Appena fuori dal bosco sotto di me vedo il villaggio , nella piazza alcune persone ci vedono scendere dal sentiero e mentre scendo  queste aumentano sempre di più. Dopo qualche KM. arrivo nella piazza dove  una cinquantina di persone e molti bambini ci aspettavano , subito ci siamo presentati spiegando il motivo della nostra presenza e il cammino che stavamo per fare ,dei bambini ci portano delle sedie e una brocca d’acqua , ci sediamo ,mentre gli uomini e bambini guardano incuriositi gli zaini e i bastoncini da trekking. Mi sembra di essere in una arena, nella parte più alta gruppi di donne guardano lo spettacolo,i bambini giocano con rudimentali giocatoli di legno e filo di ferro, sono scalzi e corrono tra gli escrementi di bufale vacche e muli che girano liberamente nella piazza. Sta per diventare buio con l’aiuto di un giovane che parla inglese chiediamo ospitalità per una notte, gli uomini parlano tra di loro , ci fanno cenno al piccolo tempio li vicino,  dormendo per terra e togliendo le scarpe prima di entrare. Si avvicina un signore anziano con un bambino in braccio,  ci fa segno di seguirlo, ho ripreso lo zaino in spalle e dopo qualche decina di metri sono entrato in una casa di legno a due piani,
all’interno del primo piano un grande letto con spesse coperte,l’uomo velocemente le tolse sostituendole con delle nuove prese da una cassapanca , profumavano di pulito e la casa era ordinata. Rifatto il grande letto e sistemato lo zaino mi sono riposato, ma nella stanza c’era un via vai di persone e bambini curiosi con grande desiderio di sapere. Alle 21 il padrone ci serve la cena stoviglie di acciaio molto lucido sembrava nuovo o forse riservato agli ospiti,
nel vassoio riso con salsa piccante e una ciottola con lenticchie ceci e fagioli accompagnato il tutto con alcune ciapati, ero molto stanco e affamato che mangiai velocemente tutto alla presenza dei curiosi . Non c’era elettricità per cui usavamo le lampade frontali a pila che attirarono ancora più persone, verso le 23 gentilmente abbiamo fatto uscire gli ultimi curiosi e ci siamo addormentati. Al mattino sveglia alle 5 dal padrone con una tazza bollente di chiai (the con latte) fuori una pentola di acqua bollente per lavarci.
Dopo la colazione e preparato lo zaino controllando di non dimenticare qualche cosa con Luigi decidiamo di lasciare una ricompensa per l’ospitalità ma il signore sorridendo rifiuta,
e sapendo il motivo del nostro cammino ci incoraggia dicendoci che SHIVA ci proteggerà e ci accompagnerà  nel cammino. Lasciamo la ricompensa nelle mani dei nipotini, uno in braccio e due li vicino, lo ringraziamo ci facciamo qualche foto ci salutiamo e riprendiamo il cammino. Scendendo dal paesino tutti ci guardano qualcuno si avvicina a gesti mi fa capire che ha problemi di salute mal di denti , altri male alla testa , male allo stomaco mi chiedono medicine che dono volentieri diventando per un momento medico, una signora ha una faccia molto gonfia e ematomi agli zigomi, mi limito a dare qualche antidolorifico e basta anche perche le persone aumentano tutti chiedono medicine che inghiottono come caramelle. Arrivo nella valle e quindi nella carrozzabile ad HAUMAN CHATTI nella valle della YAMUNA prendo la strada per il primo tempio di YAMUNOTRI ,piccoli bus e fuoristrada accompagnano i primi pellegrini al tempio aperto da alcuni giorni. La strada sale dolcemente in parte asfaltata ,in molti tratti dove ci sono state frane squadre di operai :
ragazzi giovani e donne alcune con bambini sulla schiena stanno facendo manutenzione togliendo sassi
e chiudendo buche con pale e zappe usando sacchi di juta e ciambelle in testa per trasportare il materiale. Seguo il fiume Yamuna alla mia sinistra le acque sono torbide e impetuose, il rumore è forte. Arrivo al paese di JANKICHATTI da dove inizia la salita per il tempio, non ci sono macchine ma solo pellegrini a piedi, alcuni salgono a dorso di mulo 








 altri trasportati da quattro uomini su delle portantine i bambini e anziani di poco peso in cesti nella schiena di un solo portatore quasi tutti Tibetani . I pellegrini salgono con molta devozione ,


alcuni pregano sussurrando sempre le stesse parole ,quando ci incontriamo mi salutano con mani giunte e chinando il capo.
Lungo il cammino in piccole grotte o in capanne di fortuna incontro i SADHU mi chiamano vogliono soldi in cambio di riti religiosi beneauguranti tra queste persone ci sono anche furbi ,saluto e proseguo.

Arrivo al tempio a destra e sinistra negozi e bazar vendono immagini e statue sacre
, vassoi con petali di fiore ,cocco, frutta secca  e olio da offrire agli Dei (puya) . Il tempio è dedicato al dio YAMUNA
il preservatore colui che protegge e sostiene tutto ciò che di buono c’è nel mondo. Il tempio non è una  cattedrale ma una piccola struttura dal grande significato mistico spirituale ,
tolgo le scarpe e entro, subito i sacerdoti (bramini) mi assalgono con insistenza vogliono farmi la puya (rito religioso) in cambio di rupie con prezzi già stabiliti no offerta .
All’interno del piccolo tempio una vasca di acqua termale dove molte persone si immergono per la purificazione dell’anima e per tonificare il corpo, l’acqua è calda e il colore non è invitante per cui osservo faccio qualche foto e proseguo.






sabato 7 giugno 2014

Tempio di HEMKUND e Valle Dei Fiori



Segui il mio percorso x il Tempio SHIK di HEMKUND !



Arrivo al Tempio: luogo mistico e spirituale ai SHIK


Giovanni arriva al Lago Sacro dei SHIK   HEMKUND a metri 4400 di altezza il giorno 07/06/2014
 alle ore 12.00



pellegrini Shik














                                                                                   
Bagno di Purificazione


Giovanni con l'amico luigi






Segui il mio percorso x Valle dei fiori!




il periodo di massima fioritura nella valle va fine Agosto a Settembre 



Il giorno successivo Giovanni è ripartito alla volta della Valle dei Fiori,
Rododendri in fiore
però dopo alcuni chilometri e stato fermato dalle Guardie Forestali e invitato a ritornare indietro per motivi di sicurezza in-quanto  i sentieri sono impraticabili e interrotti x continue frane










Ponti di fortuna




Inizio valle



mercoledì 4 giugno 2014

Quarta tappa - Tempio BADRINATH


Segui il mio percorso sulla mappa 4!


Giovanni mi comunica che il 04/06/2014 è arrivato all'ultimo tempio di BADRINATH
 concludendo il Cammino Induista CHAR DHAM YATRA  



Tempio Madhmaheshwar




Tempio Badrinath


Avendo ancora tempo e voglia,decide x una deviazione di 100 Km verso il Lago di HEMKUND
dove si trova il tempio dei SHIK e poi proseguire x la Valle Dei Fiori